Reazioni di ossido-riduzione

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Gli antiossidanti sono sostanze che impediscono o rallentano l’ossidazione, la quale è la combinazione di sostanze chimiche con l’ossigeno. In questa reazione si perdono elettroni, mentre in quella opposta, detta riduzione, si acquistano elettroni.

Le reazioni di ossido-riduzione sono alla base di tutta la chimica inorganica e permettono la vita; perdere elettroni, cioè ossidarsi, significa perdere il proprio livello energetico; sappiamo benissimo quanto sia importante l’energia per ogni forma di vita.

Mi piace pensare che ogni essere vivente segua una legge fondamentale della Vita, detta Teleonomia, secondo la quale tutto deve avere uno scopo. Il primo vero obiettivo è proprio quello di sopravvivere servendosi dell’energia, infatti se l’energia diminuisce arriva la malattia, se si annulla avviene la morte.

Da queste considerazioni si evince l’importanza di evitare a tutti i costi l’ossidazione della sostanza vivente, per allungare al massimo la vita e prevenire l’invecchiamento e la degenerazione cellulare.

Gli antiossidanti servono proprio ad eliminare i radicali liberi dannosi per la vita. Quando una molecola perde un elettrone diventa un radicale libero, e si trasforma in un elemento con alta instabilità, avendo un elettrone spaiato.

A differenza delle molecole stabili, che li hanno in numero pari, un radicale è sempre in cerca di equilibrio, per questo sottrae un elettrone alla prima molecola con cui viene in contatto, in modo da ripareggiare il suo numero di elettroni. Questa seconda molecola diventerà a sua volta un radicale libero, dando luogo ad una reazione a catena.

I radicali liberi agiscono su tutte le cellule, e in particolare sui lipidi della membrana cellulare (che regola il trasporto dei nutrienti all’interno della cellula stessa e l’eliminazione delle scorie prodotte), sugli enzimi (proteine che accelerano tutti i processi metabolici) e anche sul DNA, il codice genetico che permette la riproduzione degli esseri viventi e la crescita e le funzioni delle cellule.

I radicali liberi, quindi, sono alla base di tutte le malattie cronico-degenerative e tumorali, per cui è necessario utilizzare sostanze antiossidanti per limitarne l’insorgenza e per permettere la guarigione. E’ fondamentale sapere che il fumo di una sigaretta produce circa 10 miliardi di radicali liberi.

L’acqua alcalina è molto energizzata, ossia satura di elettroni e piena di potenziale energetico. In effetti l’acqua è alcalina grazie alla carica negativa di tutti i suoi elettroni, mentre gli acidi sono caratterizzati da protoni dalla carica positiva (H+). Abbiamo, infatti, già visto come in chimica l’aggiunta di un elettrone viene chiamata riduzione, mentre la sottrazione di un elettrone viene denominata ossidazione.

Il valore noto come ORP, o Potenziale Redox, potenziale di ossido-riduzione, permette di quantificare l’attività degli elettroni, cioè di misurare il potenziale elettrochimico dell’acqua contandone gli elettroni.

La riduzione accumula energia in una sostanza; quindi un ORP negativo, espresso in millivolt, indica che l’acqua è alcalinizzante.

L’acqua con un ORP negativo fornisce una riserva di elettroni liberi per bloccare l’ossidazione di radicali liberi da parte dell’ossigeno, quindi è antiossidante, anzi è un antiossidante ancora più potente di qualunque altro cibo o integratore, grazie all’eccezionale quantità di elettroni che contiene, tutti pronti ad essere ceduti. Essa agisce velocemente ed è capace di raggiungere tutti i tessuti del corpo in un periodo molto breve.

L’ORP, cioè il potenziale di ossido-riduzione, di una buona acqua dovrebbe variare da un minimo di -250 millivolt fino a più di -400 millivolt; invece l’acqua di rubinetto e quella minerale registrano valori intorno a +400 millivolt, fino a +1250 millivolt, e sono sature di protoni, agiscono acquisendo elettroni e ossidano le altre molecole.

Quest’acqua, che è quella che comunemente beviamo, non ha energia, anzi sottrae energia al corpo. Immaginate il mio stupore quando come medico ho scoperto che l’acqua alcalina ha un incredibile effetto antiossidante, cioè può definirsi una vera e propria acqua curativa, perchè è fondamentale per la prevenzione e la terapia di molte patologie croniche, causate dallo stress ossidativo.

Il suo potenziale di ossidoriduzione (ORP) va da -300 a -400 millivolt, decisamente maggiore di quello della vitamina C, che ha un ORP di -50 millivolt. Se pensiamo che l’acqua del rubinetto di casa e quella in bottiglia hanno un ORP che varia da +100 millivolt a +300 millivolt, possiamo comprendere come esse siano altamente ossidanti e quindi pericolose per le nostre cellule.

Dopo tanti anni di studio della Medicina ho scoperto qualcosa che la maggior parte dei medici ignora: che noi siamo quello che beviamo e che sicuramente non beviamo abbastanza. Infatti, pochi sanno che bisognerebbe bere almeno 30 ml di acqua per ogni chilo di peso corporeo, quindi che una persona di 70 kg dovrebbe bere almeno 2 litri d’acqua al giorno.

Quale acqua va bevuta? Purtroppo sia l’acqua del rubinetto che quella minerale in bottiglia sono pessime e ci fanno ammalare, perchè sono acque povere di elettroni, quindi non sono antiossidanti ma, al contrario, ossidanti.

Inoltre la maggior parte di queste acque è acida, e sappiamo che se le beviamo ci acidificheremo sempre di più. Infatti, se l’acqua che beviamo è acida non può aiutarci ad espellere l’acido dal nostro organismo.

Oggi conosciamo anche un’altra profonda verità: per una salute perfetta l’acqua che beviamo deve essere energizzata, cioè satura di elettroni, altamente carica e piena di potenziale energetico. Tale acqua è alcalina proprio grazie alla carica negativa di tutti i suoi elettroni, mentre gli acidi sono pieni di protoni che hanno carica positiva. E’ proprio l’attrazione esercitata dagli elettroni sui protoni che permette alle sostanze alcaline di neutralizzare le sostanze acide.

E’ stato scientificamente dimostrato da innumerevoli ricerche che le malattie non hanno possibilità di svilupparsi in un ambiente alcalino, mentre prosperano in un ambiente acido. Quest’ultimo è determinato da diversi fattori, quali l’alimentazione acidogena, lo stress emozionale, il sovraccarico di sostanze tossiche (coloranti, conservanti, pesticidi), le frequenze elettromagnetiche nocive provenienti dall’ambiente in cui viviamo e tutti i processi che impediscono l’arrivo dell’ossigeno e delle sostanze nutritive alle cellule.

Ricordiamoci che siamo esseri alcalini, perché il bambino nasce alcalino, mentre l’anziano muore in acidosi metabolica. Quindi l’acidosi fa invecchiare perché crea degenerazione dei tessuti e degli organi, impedendo alle cellule di svolgere le loro funzioni fisiologiche.

Conosciamo qualcuno che ha problemi di salute? Molto probabilmente è acido. Una condizione acida produce diminuzione della capacità del corpo di assorbire minerali e altri nutrimenti, riduce l’energia prodotta dalle cellule, diminuisce la loro capacità di riparare i danni subiti, annulla la possibilità di disintossicarsi dai metalli pesanti introdotti con l’alimentazione, stimola le cellule sane alla degenerazione tumorale.

Per invertire questo processo degenerativo dobbiamo mangiare cibi alcalinizzanti (verdure, ortaggi, legumi e frutta), ridurre i cibi acidificanti (carne, pesce, formaggi e uova) e bere un’acqua alcalina. Inoltre dobbiamo avere pensieri non acidi (determinati da emozioni negative come paura, rabbia, senso di colpa, orgoglio, gelosia, invidia, ecc.) ma alcalini, pieni di gioia, felicità, serenità e fiducia nella vita.

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