Alimenti acidificanti e alimenti alcalinizzanti

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Per disporre di energia, salute e vitalità il corpo richiede di essere mantenuto in una condizione alcalina. Purtroppo la dieta occidentale standard è quasi al 100% acida, e questa è la ragione per cui tante persone sono malate e stanche, mentre il diabete, i tumori e le malattie cardiache sono in costante aumento.

Per conservare un pH bilanciato nel sangue e nei tessuti, la dieta dovrebbe consistere almeno per l’80% di cibi alcalini (e almeno la metà di questo 80% crudo) e per non più del 20% di cibi acidificanti. Inoltre, per tenere maggiormente alcalino il proprio corpo, si dovrebbe rispettare il vecchio detto derivante dalla saggezza popolare: “A colazione magia come un re, a pranzo come un principe e a cena come un povero”.

In tal modo si avranno a disposizione le sostanze nutritive per la giornata e si avranno meno acidi da neutralizzare ed eliminare durante la notte, mentre il corpo riposa.

Il cibo fresco è essenziale, ed è preferibile quello coltivato biologicamente che ha un valore nutritivo fino a 300 volte superiore al cibo convenzionale.

La frutta e la verdura prima di essere consumate vanno tenute a mollo 15 minuti in acqua super alcalina, con un pH intorno a 11,5 (che neutralizza ogni residuo acido o sostanza chimica tossica) e alla fine vanno risciacquate in acqua alcalina pulita.

I cibi da evitare o da diminuire nelle quantità sono i carboidrati, lo zucchero, la farina bianca, il riso bianco, il mais, il latte e i formaggi, la carne, il pesce, le uova, il lievito di birra, i funghi, l’alcool, il caffè, le arachidi, il cibo cotto con le microonde, i dolcificanti artificiali (tra questi l’aspartame è il prodotto che ha la maggiore tossicità, perché produce danni al sistema nervoso, al sistema immunitario e al DNA a causa della formaldeide in esso presente; basta la quantità assorbita da una lattina di bibita per superare abbondantemente quanto si assimilerebbe dall’aria inalata in un ambiente inquinato).

Lo zucchero in tutte le sue forme (lo zucchero bianco, lo zucchero di canna, il saccarosio, il lattosio, il glucosio) è un prodotto di scarto acido risultante dall’attività metabolica del corpo e crea un ambiente idoneo alla nascita di batteri, lieviti e muffe all’interno del corpo. Infatti tutti gli zuccheri sono acidi e in grado di produrre acetaldeide (tossina cancerogena) e alcool nell’organismo.

Contrariamente alla credenza popolare, l’organismo non necessita di zucchero ma di energia, ossia di elettroni derivanti da cibo e bevande alcaline.

Tutto il latte pastorizzato e omogeneizzato, oltre ai latticini da esso derivati, in quanto prodotti denaturati, producono strati collosi di viscosa fanghiglia che si appiccica alle pareti intestinali come una colla, che impedisce l’assorbimento delle sostanze nutritive organiche.

La maggior parte dei cibi acidificanti come le proteine animali causano proprio la formazione di muco denso; esso è una normale secrezione prodotta dall’organismo per proteggere la superficie delle mucose dei visceri. Qualsiasi tossina acida ingerita genera muco denso, appiccicoso e torbido per intrappolare le tossine, scartarle e buttarle fuori dal corpo.

I peggiori responsabili sono i latticini, seguiti dalla carne e dal pesce, dalla farina bianca, dal caffè e dalle bevande alcoliche. Nel corso del tempo, questi cibi possono incrostare l’intestino con muco denso, il quale forma una melma che promuove la crescita di microrganismi nocivi.

Stress emotivo, inquinamento ambientale, mancanza di attività fisica contribuiscono alla crescita di tale melma sulle pareti del colon; nella situazione peggiore i microrganismi e i loro prodotti acidi possono deteriorare le cellule sane e si aprono un varco attraverso la parete del colon per entrare nel sangue e poi invadere le cellule, i tessuti e gli organi con i loro prodotti acidi di scarto.

Tutto questo logora il sistema immunitario del fegato oltre a compromettere tutti i sistemi organici.

Quindi il muco non è mai negativo, perché esso ci salva la vita; se non ci fosse, l’acido potrebbe perforare le cellule, i tessuti e gli organi dando luogo a cellule cancerose.

Secondo il dottor Ehret, che nel 1922 pubblicò il suo famoso libro “La dieta senza muco”, la malattia è proprio uno sforzo del corpo per eliminare rifiuti, muco, tossine che spesso sono immagazzinati nel colon. Gli esperti di autopsie riferiscono che il 60-70% dei colon esaminati contengono materia estranea e feci indurite vecchie di decenni.

Una dieta alcalina pura, cioè fatta di sola frutta e verdura cruda (o dieta senza muco) può provocare all’inizio delle crisi di guarigione, perché una grande quantità di rifiuti residui, muco e altri veleni si riversa nel flusso sanguigno, creando una disintossicazione massiva che può provocare sintomi indesiderati, i quali sono proprio la testimonianza dell’escrezione delle tossine.

Dalla dieta è tassativamente obbligatorio eliminare tutti i cibi contenenti lieviti (specie quello di birra), cioè il pane, la pizza e i prodotti da forno. Questi ultimi sono molto pericolosi non solo per i microrganismi, cioè per il lievito, ma perché sono fatti di cereali conservati pieni di micotossine e di zucchero. Si devono inoltre evitare anche birra e vino perché contenenti alcool.

Assumere lieviti può produrre la formazione di microrganismi e l’aumento delle micotossine, determinando calcoli renali, biliari, osteoartrosi, artrite reumatoide, cardiopatie, diabete, cirrosi epatica, colite, morbo di Crohn, tumori al seno, tumori alla prostata e al fegato.

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